Analisi e restauro
Le analisi preliminari e l'intervento di restauro
Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2024, 11:14
Un intervento di restauro è costituito quasi sempre da una serie di operazioni caratterizzate da complessi aspetti disciplinari e metodologici, ed impegnativi momenti operativi.Il dibattito intorno al concetto stesso di restauro, vecchio almeno di un secolo, si è articolato in temi e forme diverse, con la definizione di teorie e con la proposta di soluzioni varie, e che di volta in volta hanno assunto connotazioni singolari, spesso tra loro contrastanti.
La conservazione del patrimonio architettonico richiede innanzitutto che si prenda atto delle lacune conoscitive di base, quelle informazioni indispensabili alla definizione di un quadro più esatto delle reali condizioni del contesto architettonico.
Irrinunciabile premessa è costituita da una serie di ricerche preliminari dirette alla completa conoscenza del monumento.
Non si tratta della solita e frettolosa introduzione storica basata su conoscenze sommarie, dei soliti approssimativi rilievi, ma di uno studio completo di tutte le testimonianze pervenuteci.
Lo studio deve quindi affrontare seriamente un vasto orizzonte di problemi ed investire molti campi d'indagine.
Tuttavia a ben vedere, la preoccupazione maggiore di gran parte dei teorici del restauro è stata quella di definire categorie di intervento, mentre rari sono stati i contributi sulla metodologia delle operazioni preliminari al progetto di restauro.
Un aspetto particolare dei problemi di restauro per esempio è quello relativo ai fenomeni di invecchiamento degli organismi architettonici.
La "durata" rappresenta per l'architettura quel parametro che ne definisce la stessa esistenza come fatto reale.
Visto nei particolari, nel complesso ed in rapporto all'ambiente, il monumento è stato studiato sotto il profilo storico, artistico e costruttivo, con esami adeguati della consistenza edilizia e con l'analisi degli aspetti eventualmente perduti.
Questo ha comportato lo studio del periodo cui l'oggetto si riferisce, una ricerca su tutto quanto scritto sull'argomento, una ricerca storica di prima mano svolta mediante la consultazione di archivi catastali, comunali e notarili, e l'esame diretto e particolare sull'oggetto di studio con una descrizione scritta, disegnata e fotografata.
La ricerca storica ha costituito la base per un approccio conoscitivo, per precisare cronologicamente le vicende materiali, dalla ideazione e realizzazione sino alle trasformazioni più recenti.
I documenti sono tutti quelli che possono contribuire direttamente o indirettamente alla conoscenza del monumento: documenti relativi alla costituzione della Società del Teatro, alle trasformazioni ed ampliamenti della casa del custode del teatro, documenti amministrativi di gestione del teatro, contratti con gli artisiti, i disegni di progetto dell'architetto Carlo Visioli, fotografie storiche, manifesti e locandine degli spettacoli, articoli dai giornali dell'epoca ecc.
È evidente l'importanza della documentazione relativa alla descrizione del progetto e le testimonianze sugli operatori (il costruttore, il decoratore, lo scenografo).
La ricerca bibliografia ha posto al vaglio critico la letteratura esistente sul monumento, sulle sue vicende, sul particolare periodo storico in cui il monumento è nato.
Alla bibliografia generale è stata affiancata la ricerca di informazioni tratte da studi locali, memorie e pubblicazioni periodiche.
Importante e determinante per le scelte operative di restauro è stata la documentazione fotografica d'epoca per l'oggettiva specificità rappresentata.
Molte volte in questi casi le informazioni più interessanti provengono da fonti indirette, come nel caso della fotografìa dell'inizio secolo che riproduce un momento di una festa di carnevale dove è abbastanza leggibile l'ordinamento platea-palchi-loggione ed in particolare il fronte del palchettone centrale che aveva subito qualche rimaneggiamento nelle decorazioni e nell'abbassamento del soffitto attorno al 1950 con l'introduzione della cabina di proiezione dei fìlms.
II rilievo geometrico rappresenta il complesso di operazioni necessarie per la rappresentazione grafica dell'organismo edilizio.
Presuppone il riconoscimento delle parti costituenti l'edifìcio con l'individuazione delle loro funzioni e ruoli, dei rapporti dimensionali e delle caratteristiche costruttive e morfologiche.
L'analisi conoscitiva è tesa a fornire tutti gli elementi necessari per la valutazione economica delle operazioni, che comprendono il consolidamento delle strutture, la creazione o il rinnovo degli impianti, il ripristino o il rinnovo delle finiture, degli infìssi, dei pavimenti ecc. Il rilievo ha richiesto una equipe particolarmente affidata.
Due persone tenevano la cordella ben tesa agli estremi, mentre la terza effettuava le letture: organizzando il rilevamento e riportando le misure su una prima immagine del rilievo. Il rilevamento è stato compiuto attraverso il metodo della triangolazione con "tirate lunghe": per ogni stanza si sono misurati i quattro lati e le diagonali.
Le letture sono state effettuate ad "altezza di petto", più comode, ma anche più idonee per mediare i diversi appiombi che nei vecchi fabbricati sono facilmente riscontrabili.
La successiva fase, quella della restituzione grafica sul tavolo da disegno, è stata intesa come mezzo di indagine e non come sostituzione del mezzo fotografico, superando il tradizionale valore di "illustrazione" del disegno.
Il rilievo è diventato per il progettista restauratore, Architetto Paolo Favole, uno strumento valido distudio di particolari problemi insiti nel monumento come gli avvallamenti, le inclinazioni, le lesioni, i cedimenti.
Ad esempio il rilievo della travatura ed orditura del tetto ha evidenziato i numerosi cedimenti statici alle capriate, in modo particolare in corrispondenza dei nodi, dove il monaco si innesta con il puntone.
Il cedimento in alcuni casi ha portato il monaco ad appoggiarsi sulla catena provocando in essa sforzi di flessione.
Le successive prove di carico e di consistenza del materiale hanno portato alla decisione di sostituire le capriate del tetto con nuove favature in legno lamellare.
Un particolare ed accurato rilievo è stato svolto sul sistema strutturale che sorregge la volta della platea. L'intera struttura della volta è sorretta, attraverso numerosi tiranti in ferro legati ad un assito in legno collegato a tre piccole capriate poggiami sulle colonne in legno del loggione.
Concettualmente la volta di copertura della sala del teatro era stata senza dubbio ideata dall'architetto Carlo Visioli più come grande superfìcie scenografica e meno come elemento strutturale. Bisogna comunque tenere in grande considerazione il fatto che il progettista ha comunque ideato il sistema strutturale dall'esperienza accumulata in precedenti costruzioni e soprattutto dalla sapiente padronanza del comportamento dei materiali usati.
Profonda sensibilità, intuizione e coscienza dei mezzi, ha portato all'impiego anche di materiali poveri come il gesso e le canne.
Per la costruzione della volta, secondo una antica tecnica, venivano legate con canapi e inchiodate le arel-le al di sopra della complessa centinatura: in cantiere si chiama con il termine "arella" una membrana formata da sottili canne di palude accostate e tenute saldamente con spago intrecciato. All'intradosso, lo spessore del soffitto viene poi formato rinzaffando gesso sulle canne, a più passate, e rifinendo la superficie con calce e gesso, su cui sarebbero poi state dipinte le figurazioni del pittore Pietro Mariani di Castelleone.
L'architetto restauratore Paolo Favole riassume in tre punti i criteri di restauro che hanno guidato il suo lavoro: 1. rispetto, quindi conservazione dell'opera; 2. rivitalizzazione della struttura; 3. recupero della precisa immagine stilistica della parte prospicente la platea attraverso un restauro conservativo e filologico.
Gli interventi di restauro sono stati quindi soprattutto mirati al ripristino delle strutture originali quali le decorazioni dei soffitti, dei palchi, dell'atrio, del Ridotto e delle scale, il restauro delle balaustre e delle colonne dei palchi, il ripristino del golfo mistico.
La parte strutturale del teatro, cioè le fondazioni, le murature, i solai, le volte, è risultata abbastanza sana per cui non sono state eseguite operazioni di consolidamento salvo che per gli impalcati di sostegno dei corridoi dei palchi a struttura lignea.
Sono state operate scelte distributive che hanno portato all'eliminazione del locale adibito a dirczione per recuperare maggiore spazio antistante la biglietteria, è stata trovata una nuova collocazione al locale guardaroba e riorganizzato il locale bar a livello della sala del Ridotto.
Sono stati eseguiti lavori di sostituzione degli intonaci, dei rivestimenti, dei pavimenti, dei serramenti, degli impianti di riscaldamento, idraulico ed elettrico.